Apparecchio invisibile: guida completa al trattamento

Oggi come oggi, le cure dentali hanno fatto passi da gigante rispetto al passato. Per rendersene conto, basta rammentare la diffusione dell’apparecchio invisibile, un dispositivo che permette di dare una svolta all’estetica del sorriso senza che si veda nulla da fuori durante il trattamento.

Gli apparecchi invisibili sono un approccio che ha rivoluzionato totalmente l’estetica dentale. Se ti stai chiedendo qualcosa sulle sue caratteristiche, nelle prossime righe abbiamo realizzato per te una breve guida con tutte le risposte.

Il punto di partenza

Il punto di partenza per chi vuole effettuare un trattamento con le mascherine invisibili è la visita con l’ortodonzista. In questa occasione, il professionista si fa un’idea in merito alla situazione della bocca del paziente – essenziale è anche un’anamnesi completa – e, sulla base dei dati in merito, studia la strategia più adatta per risolvere il problema.

In fase di diagnosi, è necessaria, da parte del professionista, l’esecuzione di una panoramica delle arcate dentali e, nel contempo, di una radiografia laterale del cranio. Fondamentali sono altresì le fotografie del volto e le immagini intraorali.

Le indicazioni

In una guida sul trattamento dell’apparecchio trasparente non può mancare un focus sulle indicazioni. Ecco i principali difetti della dentatura che possono essere corretti con l’approccio dell’ortodonzia invisibile:

  • Morso crociato: chi ha a che fare con questa problematica, può sperimentare in prima persona criticità nella masticazione, che viene avvertita come dolorosa, così come difficoltà nell’articolazione delle parole. Se la situazione viene trascurata, si può avere a che fare anche con condizioni molto serie, come per esempio i disturbi a carico dell’articolazione temporomandibolare;
  • Spaziatura eccessiva tra i denti: quando si ha a che fare con la spaziatura eccessiva tra i denti, si può andare incontro a problemi alle gengive, che non risultano sufficientemente protette. Da non dimenticare sono anche le situazioni in cui si formano le tasche parodontali. La loro insorgenza espone a un maggior rischio di malattia parodontale, una patologia degenerativa che, a lungo andare, può portare alla perdita del dente;
  • Affollamento dentale: questa situazione va tenuta monitorata in quanto, se trascurata, si può avere a che fare con situazioni sgradevoli, come per esempio l’accumulo di placca e le carie;
  • Morso inverso: il morso inverso è una delle indicazioni più comuni dell’apparecchio invisibile. Quando lo si chiama in causa e si inquadrano le conseguenze, è possibile parlare innanzitutto dell’usura dentale. Da non trascurare è anche l’insorgenza di dolore alla mandibola e, nelle situazioni peggiori, l’eventualità di problemi alle articolazioni.

Ricordiamo infine la possibilità di ricorrere all’ortodonzia invisibile in caso di morso profondo, che può causare, a lungo andare, irritazioni gengivali.

I tempi di produzione

Torniamo un attimo all’aspetto pratico del trattamento, specificando che, dopo la presa delle impronte, passano circa 4 settimane prima che si arrivi agli allineatori. In questa fase, bisogna tenere conto del fatto che non sempre il risultato iniziale è perfetto. In alcuni casi, infatti, bisogna effettuare delle modifiche (tutto questo senza spostare in alcun modo la diagnosi iniziale).

I costi

Sono davvero tanti gli aspetti da tenere in considerazione nel momento in cui ci si sofferma nel dettaglio sugli apparecchi trasparenti. Un capitolo senza dubbio importante è quello dei costi. Il paziente che opta per questo trattamento simbolo dell’ortodonzia invisibile deve considerare una forbice di costi compresa tra i 1000 e i 6000 euro. La soluzione più economica è il cosiddetto trattamento lite, che viene utilizzato per i casi più semplici da risolvere e prevede il ricorso a 14 allineatori nell’arco di un biennio di trattamento. Le cifre più alte si spendono per i trattamenti dedicati agli adolescenti, che hanno bisogno di particolari per adattare al meglio le peculiarità dell’allineatore alle caratteristiche della dentatura del giovanissimo paziente.