Ci sono diversi modelli di correttori posturali, ognuno con le sue caratteristiche e ognuno adatto a una determinata parte del corpo. Tuttavia, questa vasta scelta non sempre è sinonimo di qualità e sono molti i casi nei quali le persone tendono a “fare da sole” senza sapere se un correttore sia proprio così necessario o se non se ne possa fare a meno.
La recente diffusione e il calo del prezzo hanno fatto sì che diventasse un oggetto delle volte abusato, pensando che non potesse avere degli effetti negativi sul fisico; sottovalutare tali dispositivi o usarli in maniera impropria sono, invece, errori da non commettere.
Vediamo cos’è un correttore posturale e come funziona nello specifico, per capire se la scelta è sempre dettata da una reale esigenza o se è possibile correggere il problema in altro modo.
Cos’è un correttore posturale
Si tratta di un dispositivo clinico in grado di correggere dei difetti di postura, il più comune dei quali è l’ipercifosi, meglio conosciuta come “gobba”. Questo particolare difetto di postura può essere causato da molti fattori. Questi possono essere genetici ma anche comportamentali: se si assumono quotidianamente posture scorrette, infatti, è molto più probabile lo sviluppo di tali difetti che possono portare, a lungo andare, anche a dolori e problematiche più gravi.
Tramite delle bretelle elastiche con una forte tensione, il correttore posturale è in grado di tenere dritta la spina dorsale, facendo assumere al soggetto una posizione più naturale e risolvendo, almeno in parte, il problema.
I correttori posturali sono costruiti in materiale traspirante che consente una corretta sudorazione e non causa alcun tipo di irritazione o allergia. Bisogna, però, stare attenti a dotarsi di dispositivi professionali, possibilmente seguendo i consigli del proprio medico o del professionista che prescrive il loro utilizzo.
Ogni correttore si differenzia per forma e funzione come è possibile vedere in questa guida all’acquisto. Oltre al già citato correttore per l’ipercifosi, infatti, esistono modelli in grado di correggere schiene affette da scoliosi, lordosi o da altre patologie derivanti da postura sbagliata.
Quali sono i vantaggi di un correttore posturale
Tramite l’utilizzo di un correttore posturale il soggetto riacquista gradualmente la corretta postura e, dopo qualche giorno in cui è normale provare dei piccoli dolori e fastidi, è in grado di eliminare la gobba e di ottenere alcuni vantaggi quali camminata meno faticosa, respirazione più agevole, minore presenza di dolori articolari.
Rispetto ai busti che si utilizzavano in passato, il correttore consente al soggetto di mantenere una buona libertà, adattandosi alle sue abitudini e ai suoi movimenti quotidiani.
Quali sono gli svantaggi del correttore posturale
Tuttavia, i correttori posturali possono anche avere degli svantaggi. Al di là dei modelli più economici, la cui utilità e d efficacia sono ancora oggetto di dibattito, qualsiasi correttore non dovrebbe essere usato per un periodo troppo lungo. Il motivo è da ricercarsi nella muscolatura del soggetto. Attorno alla colonna vertebrale, infatti, sono già presenti dei muscoli in grado di sorreggerla e di tenerla in posizione più rialzata. L’utilizzo prolungato di un correttore potrebbe portare a una atrofizzazione di tali muscoli e, una volta tolto, non si avrebbe alcun risultato in quanto la schiena non avrebbe la forza necessaria (senza tali muscoli) a mantenere la postura giusta.
L’utilizzo corretto di tali dispositivi deve avere durata breve, e aiutare il corpo a “riabituarsi” alla sua posizione naturale. Saranno poi i muscoli a garantire il suo mantenimento nel tempo.
Alternative ai correttori posturali
Più che di alternative, bisogna parlare di percorso. L’utilizzo di un correttore, infatti, è adatto a una prima fase della rieducazione posturale. Terminato tale periodo, è necessario procedere con lo sviluppo della muscolatura responsabile di una corretta postura tramite esercizi di potenziamento mirati, accompagnati da una riabilitazione di tipo fisioterapico.