Tra le professioni mediche che non conoscono crisi (anche se sommariamente la medicina è il settore professionale più in voga) quella del dentista fa numero uno. La salute dei denti viene considerata da tutte le persone come importante non solo per avere denti forti e vigoroso ma anche per una questione prettamente estetica. Ragione per cui, le nuove leve che si laureano in medicina e decidono di specializzarsi, intraprendono la branca di odontoiatria.
Non solo trattasi di una branca molto interessante della medicina, ma pare essere una delle fonti di guadagno più redditizie. Certo, per affermarsi nel settore ci vuole bravura e dedizione, come ad esempio lo è il Dott. Claudio Santori, ma basta davvero poco per prendere il volo e riuscire a farsi un nome. Dal momento che le persone non badano a spese quando si tratta di denti, un dentista porta a casa per ogni paziente una considerevole parcella. Pertanto, oggi è tra i professionisti sanitari più ricchi in Italia.
Fatto questo doveroso preambolo, andiamo a vedere più nel dettaglio quale sia il guadagno di un dentista, proprio perché ognuno, specializzato più in una cosa piuttosto che in un’altra, può avere un guadagno diverso dai colleghi. Anche perché il dentista può lavorare sia alle dipendenze di un ospedale, sia alle dipendenze delle ASL pubbliche. Ma al contempo può fare studio privato come libero professionista, o appoggiarsi a qualche clinica privata sempre come libero professionista.
I guadagni da libero professionista
Il libero professionista che decide di fare studio presso una clinica privata (o presso un ambulatorio, od anche come franchising) guadagna come avesse un normale stipendio. In genere ha un’entrata media netta di 4 mila euro al mese. Si tratta di una fonte di reddito simile ad altri professionisti come fisioterapisti, ortopedici, chirurghi, o ogni altro specialista. Se poi il dentista decide di affiliarsi ad una catena di professionisti del suo settore, può anche guadagnare molto di più, fino a circa 5 mila euro al mese.
I guadagni per un dentista che lavora in uno studio privato
Diversa cosa se invece il dentista è del tutto autonomo, nel senso che ha un suo studio privato dove riceve i suoi clienti e dove dunque percepisce le parcelle in base a quello che fa ai pazienti. Ci sono fatture che possono arrivare anche a 250 euro, quindi se nell’arco della settimana e del mese si fanno numeri considerevoli di visite, il guadagno cresce a dismisura. Ovviamente bisogna considerare il guadagno lordo e non netto, anche perché bisogna tener conto anche delle spese che il professionista è tenuto ad affrontare. Si pensi infatti alla partita Iva, alle imposte, alle tasse, alle utenze domestiche, al canone di locazione dell’ufficio. E poi ancora bisogna avere accortezza degli strumenti di lavoro, pagare i collaboratori, gli eventuali dipendenti, ed altri professionisti di cui avere collaborazione se ce n’è la necessità (anestesista, igienista dentale e così via).
Il guadagno ospedaliero o nelle ASL
Essere assunto come dentista presso una struttura, sgrava il professionista da molte incombenze di oneri e tasse. Il guadagno netto tende dunque ad essere molto proficuo. Lo stipendio medio netto è di circa 3 mila euro. Ovviamente si hanno dei ritmi lavorativi molto diversi, e non gestibili in autonomia come invece può fare un libero professionista che ha uno studio proprio. Inoltre tieni presente, che lavorando presso una clinica o un ospedale, o anche nelle ASL il professionista può essere soggetto ad ore di lavoro straordinario, ovviamente retribuite, che gli permettono di vedere lievitare ancora di più il proprio stipendio, su una base in percentuale di circa il 15-20%.
A ben vedere, parliamo di una professione che ha il suo perché, ha la sua ragione d’essere non solo per risvolti estetici positivi dei pazienti, ma anche per risvolti economici redditizi per chi la esercita.